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Tirreno-Adriatico, Gaviria: “Un onore vincere contro Sagan”

14 Marzo, 2017 da NotizieCiclismo.it

Il colombiano commenta la sua vittoria ed è pronto per la Sanremo

Il messaggio ai rivali in vista della Sanremo è lanciato: Fernando Gaviria c’è, più forte del dolore e delle cadute. Il giovane talento colombiano della Quickstep Floors ha battuto in volata Sagan e vinto la penultima tappa della Tirreno con arrivo a Civitanova Marche. Per il ventiduenne di La Ceja si tratta del secondo successo nella Corsa dei Due Mari.: “Sono felice di aver ottenuto questa vittoria. E’ un successo meritato”.

Il finale ondulato e Sagan hanno dato tanto fastidio ma la squadra lo ha aiutato

La tappa era l’ultima occasione per lasciare un segno alla Tirreno. Il finale ondulato  però è stato tutt’altro che scontato: i tanti scatti dei finisseur hanno regalato spettacolo, con l’obiettivo di tagliare fuori Gaviria. Anche Sagan ha tentato di anticipare la volata perchè conscio della superiorità del pistard nello sprint puro ma Gaviria non si è scomposto e ha sfruttato il lavoro di Terpstra: “Quando Sagan ha attaccato io l’ho seguito e grazie a Niki che era davanti sono stato tranquillo a ruota”. Nello sprint finale poi ha sprigionato tutta la sua potenza e ha resistito al ritorno di un’inesauribile e mai domo Sagan:”Negli ultimi 200 metri ho mantenuto gli occhi su Sagan e quando ho visto che voleva iniziare la volata ho deciso di muovermi prima. Ho avuto buone gambe e una potenza sufficiente per mantenere una buona distanza anche se lui poi è tornato sotto davvero molto forte. E’ uno dei migliori corridori del gruppo ed è un onore batterlo”.

La vittoria perfetta per affrontare carichi la Milano-Sanremo

Adesso per Gaviria non resta che concentrarsi su uno dei più grandi obiettivi di stagione: sabato c’è la Milano-Sanremo, dopo la beffa dell’anno scorso. Questa vittoria è il miglior viatico per il giusto avvicinamento alla Classicissima ed una ricompensa per tutto il team: ” Per l’intera settimana come squadra abbiamo lavorato e lottato duramente.  Sapevo che per i velocisti era l’ultima possibilità e per questo sono contento. Questa vittoria mi dà fiducia per le prossime gare”.

Parigi-Nizza, Contador: “Questo è il ciclismo”

13 Marzo, 2017 da NotizieCiclismo.it

Il Pistolero commenta la vittoria della corsa sfumata per un soffio

 

Alberto Contador ha perso di nuovo la Parigi-Nizza per pochi secondi nei confronti di un corridore del team Sky: nel 2016 furono 4 i secondi a separarlo da Geraint Thomas. Quest’anno la beffa è stata ancora più atroce perchè Sergio Henao si è salvato per soli 2 secondi, poco più che un battito di ciglia. Lo spagnolo della Trek-Segafredo ha tentato ancora una volta un’impresa epica e ha regalato a tutti gli appassionati una giornata dal sapore di ciclismo antico. Quasi nessun’altro, nel panorama del ciclismo mondiale, ha le gambe ma soprattutto la testa per fare azioni del genere: “Ho dato tutto, così come la mia squadra. Oggi sono stati incredibili”.

 

115 km infernali per Henao con gli attacchi continui di Contador

Si sapeva che Contador non avrebbe lasciato nulla al caso e avrebbe provato di tutto per vincere. I 115 km intorno a Nizza, con 5 colli da scalare uno dietro l’altro, li ha trasformati in un attacco continuo fin dall’inizio. Al terzo tentativo, quando i canali internazionali ancora dovevano iniziare la diretta, aveva già staccato Henao, costretto a difendersi e rincorrere per tutta la tappa. Tutto questo però non è bastato: Contador è arrivato ad avere più di un minuto di vantaggio ma poi ha perso nei chilometri finali in discesa e pianura perchè il gruppo Henao era più numeroso.




Il Pistolero avrebbe voluto maledire il mancato arrivo in salita ma si è dimostrato un grande campione anche nel fare autocritica: “E’ dura perdere per due secondi e ottenere un’altra seconda posizione. Però questo è il ciclismo: se non avessi perso tempo nella prima fase della Parigi-Nizza le situazioni e le tattiche sarebbero state diverse. Alla fine è stata una bella giornata di ciclismo e anche questo è importante. Certo, ovviamente avrei preferito la vittoria ma questo è lo sport.

Contador si gode un Pantano eccezionale in vista del Tour

Lo spagnolo è rimasto impressionato da Pantano, destinato a diventare il suo fido scudiero nel tentativo di conquista del Tour de France: “Per me lui è incredibile. Non è solo un compagno di squadra ma anche un ottimo amico. E quando si gode della compagnia reciproca si va più veloci sulla strada. Sarà fondamentale per me al Tour e posso solo dire a lui grazie ripetutamente”.

Tirreno-Adriatico, Sagan: “Mi sentivo male”

13 Marzo, 2017 da NotizieCiclismo.it

Il campione del mondo commenta la vittoria inattesa

Peter Sagan ha vinto la tappa dei muri fermani e ha conquistato il novantaduesimo successo in carriera e il settimo alla Tirreno-Adriatico. Sono numeri spaventosi che testimoniano ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che il campione del mondo è già a tutti gli effetti uno dei più grandi corridori della storia del ciclismo. E pensare che ieri non doveva essere nemmeno la sua giornata: “Mi sono sentito molto male ma sono felice per la vittoria”.

La vittoria di ieri sembrava un affare esclusivo dei big di classifica, in una giornata durissima

La vittoria di ieri sembrava un affare esclusivo dei big di classifica ma lui ha resistito sulle dure rampe collinari, li ha lasciati sfogare sornione e ha piazzato l’allungo decisivo sullo strappo finale, anticipando Thibaut Pinot: “E’ stato come se non ci fosse un domani. Per l’intera tappa si è andati a tutto gas, tutti attaccavano. Non so se gli altri corridori hanno visto il profilo della tappa prima di partire. Io mi sono staccato sull’ultima salita ma sono riuscito a rientrare nell’ultimo chilometro e poi ho fatto del mio meglio: sono contento che sia andata bene.”

La consapevolezza che la nuova squadra funziona molto bene e un grande Majka

Il suo nuovo team, la Bora-Hansgrohe, ha fatto di nuovo un lavoro eccellente. La squadra è compatta intorno al capitano e dall’inizio dell’anno non ha mai sbagliato niente nel dare supporto. Ieri si è visto il sacrificio di un grande Rafal Majka,  uomo di punta della Bora per la classifica dei grandi Giri: “Rafal oggi ha riposto in me la sua fiducia. Gli ho detto di non essere stupido, che saremmo andati insieme e che se lui avesse avuto le gambe allora sarebbe partito. Lui ha lavorato per me e ha avuto più fiducia di me nelle mie capacità”.

 

Parigi-Nizza, Contador: “Ho esitato”

12 Marzo, 2017 da NotizieCiclismo.it

Il Pistolero commenta la tappa

Sul Col de la Couillole si è visto un Contador con una buona gamba, che ha staccato Henao e gli ha messo pressione in vista del gran finale di oggi. I secondi recuperati ieri sul colombiano permettono allo spagnolo della Trek- Segafredo di poter ancora vincere la Parigi-Nizza: ” E’ stata una tappa migliore della precedente, abbiamo avuto un buon ritmo. Sono felice delle sensazioni che ho avuto oggi”.

 

Per il Pistolero c’è un pizzico di rammarico per la mancata vittoria di tappa

“Ho dubitato un po’: non ho deciso subito se giocarmi la vittoria di tappa o pensare solo alla generale. Porte ha approfittato della mia esitazione e ha attaccato. E’ un peccato non aver finito in testa”.

La delusione però è stata bilanciata dal tempo recuperato su Henao

Apparso alle corde nel finale: “Non potevo più andare a prendere Richie, così ho analizzato la situazione e ho deciso di provare a mettere una certa distanza tra me e i rivali di classifica. Alla fine è andata bene. Sono felice perchè le sensazioni sono state migliori dei giorni scorsi”. Oggi c’è il Col d’Eze ma a Contador non piace il disegno della tappa: “E’ un peccato che non ci sia l’arrivo in salita ma vediamo cosa succede”.

Gregario di lusso

Difficile credere che Contador lascerà qualcosa di intentato. La giornata di oggi promette di essere speciale e il Pistolero, per realizzare le sue fantasie, dispone di Jarlinson Pantano. Il colombiano è qualcosa in più di un gregario e il lavoro eccezionale che ha fatto in salita lo dimostra.  Contador si sta già sfregando le mani in vista del Tour: “Pantano ha fatto un lavoro straordinario per me!”.

 

Parigi-Nizza, Porte e la vittoria: “Dolce e infernale”

12 Marzo, 2017 da NotizieCiclismo.it

L’australiano commenta la vittoria

Richie Porte ha vinto con una prestazione mostruosa la tappa regina della Parigi-Nizza, arrivando in solitaria sul duro Col de la Couillole. Per l’australiano della Bmc è stato il grande riscatto dopo le prime tappe deludenti che lo hanno costretto ad uscire di classifica. Staccare Contador ed Henao non è cosa di tutti i giorni, specialmente se si esprime una potenza che farebbe essere tra i migliori 10 scalatori dell’Alpe d’Huez. I messaggi di sfida ai rivali per il Tour, compreso il latitante Froome, sono lanciati e Porte si gode il successo: “Le gambe fanno male ma è stata una vittoria così dolce dopo l’inizio di settimana disastroso”.

 

Conoscenze

Porte conosceva già il Col de la Couillole e aveva già puntato l’obiettivo sulla tappa: ” Conoscevo la salita perchè due settimane fa abbiamo fatto la ricognizione ed era molto bella. Siamo stati fortunati con il tempo oggi. E’ il traguardo più alto di sempre alla Parigi-Nizza, il che lo rende incredibile. Conserverò grandi ricordi”.

Fiducia

La vittoria non sarebbe stata possibile senza il lavoro perfetto dei compagni: ” Mi devo togliere il cappello di fronte alla squadra perchè è stata incredibile per tutta la settimana e non ha mai smesso di avere fiducia in me. Non era semplice affrontare questi ultimi giorni e allora gli rivolgo un grande grazie”.

Modestia

Porte con grande umiltà ammette che la vittoria è stata anche agevolata dalle marcature per la classifica generale: “In realtà non ho attaccato molto ma più che altro ho allungato e gli altri non mi hanno dovuto inseguire per la classifica. Gli ultimi tre chilometri però sono stati un inferno assoluto. Nell’ultima tappa sarà bello godersi i fuochi d’artificio da spettatore: penso che sarà uno spettacolo, una gara davvero emozionante”.

 

Tirreno-Adriatico, il Terminillo è ancora di Quintana

11 Marzo, 2017 da NotizieCiclismo.it

Il colombiano fa il bis e si prende la maglia azzurra

Nairo Quintana ha riconquistato il Terminillo e vinto in solitaria la tappa regina della Tirreno-Adriatico, prendendosi la maglia di leader della classifica generale. Rispetto al 2015, non è stata una cavalcata trionfale sotto la neve ai limiti della leggenda. Il colombiano della Movistar ha prima lasciato sfogare gli avversari e poi ha dato una dimostrazione di forza ragionata e consapevole, partendo ai 2 km dal traguardo.

 

Chi esce bene

Si pensava che il Terminillo non avrebbe dato risposte così importanti. Invece la prima vera  salita dell’anno sulle strade italiane è stata rivelatrice di pregi e difetti, alcuni nuovi e altri già noti, ponendo molti corridori di fronte al primo  esame di coscienza della stagione. Tra quelli che ne sono usciti con il sorriso,  la montagna laziale ci ha restituito un Quintana sornione, con la bella danza sui pedali di un ragazzo che sa di essere solo ai preamboli dell’accoppiata Giro-Tour. Ha mostrato uno Spilak incontenibile, con una gamba fantastica, che è andato vicinissimo alla vittoria e si è dovuto arrendere soltanto al Condor. Ha premiato un Geraint Thomas coriaceo, che da falso scalatore è stato il migliore fra i big ed è arrivato secondo dietro a Quintana perdendo pochi secondi. Ha messo in risalto la buona condizione di Adam Yates e Uran, che hanno provato a scattare e sono giunti insieme, terzo e quarto. Ha fatto riscoprire Pozzovivo e Landa, autori di una prestazione incoraggiante e non lontani dai migliori.

Chi esce male

La “Montagna di Roma” però ne ha anche respinti tanti. Le più grandi delusioni di giornata sono stati Fabio Aru e Bob Jungels: appesantiti e in difficoltà fin dalle prime rampe, si sono prima sfilati dalle prime posizioni per poi perdere inesorabilmente contatto. Cattivi segnali per chi come Aru vuole riscattarsi da un 2016 a dir poco scialbo e per il lussemburghese che ha velleità di Grandi Giri. Tra i delusi finisce, come ormai spesso capita, Thibaut Pinot, che si è staccato troppo presto senza tenere il ritmo dei migliori in salita, quello che in teoria dovrebbe essere il suo pezzo forte. Kwiatkowski ha attaccato subito rispettando le promesse garibaldine della Sky ma per l’ennesima volta si è avuta l’impressione che non sarà mai uomo da lunghe corse a tappe e grandi salite: si è sciolto insieme alla neve al sole di fronte alle prime vere staffilate di Spilak. Il più indecifrabile è stato Nibali: sembrava promettere faville per avere messo il team Bahrain a tirare. La squadra ha fatto un lavoro egregio, dando l’impressione di grande compattezza anche in vista del Giro. Lui però, appena il gioco si è fatto più duro, è scomparso. E si riapre la vecchia diatriba sul Nibali fantasma e scialbo che corre bene solo poche corse durante l’anno. Nel registro dei non pervenuti, quelli andati non male ma di più, spiccano Caruso e Van Garderen: spariti nel nulla e protagonisti del disastro totale di oggi della Bmc.

 

 

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