• Skip to primary navigation
  • Skip to content
  • Skip to primary sidebar

NotizieCiclismo.it

Tutte le migliori notizie ciclismo

  • GARE A TAPPE
    • Giro d’Italia
    • Tour de France
    • Vuelta
    • Tirreno-Adriatico
  • News
  • Social
  • Rubriche
  • Accessori Ciclismo
  • Contatti
    • Chi siamo

Tour de France

Vincenzo Nibali: obiettivi Giro d’Italia e Tour de France

28 Dicembre, 2018 da NotizieCiclismo.it

Il 34enne Vincenzo Nibali si concentrerà sul Giro d’Italia e sul Le Tour de France, l’obiettivo primario è ovviamente la Corsa Rosa dove insegue il terzo successo in carriera ma anche alla Grande Boucle si presenterà per fare classifica. A confermarlo è stato Paolo Slongo in un’intervista concessa a Cyclingnews:

“Questa è la prima volta in cui puntiamo davvero a fare bene in classifica generale sia al Giro sia al Tour, e le informazioni che abbiamo dai tentativi precedenti non sono molto utili. Abbiamo fatto Tour e Vuelta, che è un’accoppiata abbastanza simile, quindi abbiamo alcuni dati da lì. Ma anche in quegli anni Vincenzo ha iniziato a correre a gennaio. Nel 2019 inizieremo più tardi e con la speranza di avere più energia per i Grandi Giri, quindi è diverso.” Slongo continua aggiungendo: “Vincenzo ora ha 34 anni e ha raggiunto un livello di maturità fisica davvero alto. Più diventi vecchio, più puoi sostenere carichi di lavoro pesanti. Quindi ci siamo detti: Perché non provare a fare la doppietta? Pantani è stato l’ultimo a riuscirci ed era un ciclismo completamente diverso. Froome e altri atleti non ci sono riusciti e dunque sappiamo che non sarà facile ma per un corridore come Nibali è stimolante avere questa sfida.”

 

Contador, Giro 2018: “Probabilmente tornerò”

1 Marzo, 2017 da NotizieCiclismo.it

Dopo l’Abu Dhabi Tour il Pistolero annuncia il suo possibile ritorno

Dopo la fine dell’Abu Dhabi Tour Alberto Contador ha rivelato a Cyclingnews che molto probabilmente tornerà a correre il Giro d’Italia nel 2018. Il 34enne di Madrid, che quest’anno si concentrerà sul Tour, conferma l’amore e il rispetto che in questi anni ha mostrato verso la Corsa Rosa: ” Non so se questo sarà il mio ultimo Tour. Ma so che ci sono tante altre corse oltre al Tour e che il Tour è solo un’altra corsa. Il fatto che sia  la più importante per sponsor e media non significa che sia l’unica che mi piaccia. E’ abbastanza probabile che farò il Giro 2018″.

Modo di correre

L’intervista è stata anche l’occasione per rivendicare la bontà delle sue tattiche in corsa: è uno dei pochi rimasti nel panorama mondiale capaci di dare spazio alla fantasia e all’istinto con azioni da ciclismo del passato. E forse a Contador ormai piace più essere il gladiatore che conquista la folla che la semplice vittoria: ” Ovviamente sono un professionista e contano i risultati ma l’autenticità e il correre con stile sono più importanti di vincere. La gente si ricorda meglio e dà più valore ad un’azione coraggiosa o a un’attacco da lontano piuttosto che a un trofeo in bacheca vinto senza emozionare”.

Nuova squadra per il Tour

Ha lasciato dopo 5 anni la Tinkoff ( prima Saxo-Bank) e ora è pronto ad andare all’assalto del suo terzo Tour de France con la Trek-Segafredo, squadra con importante sponsor italiano e con Mollema e il nuovo acquisto Pantano pronti ad aiutarlo. Se qualcuno aveva dubbi sull’ambientamento lui li ha smentiti subito: “E’ incredibile che siamo a febbraio e sembra che siamo compagni di squadra da anni. C’è un bellissimo rapporto tra i corridori e io mi sento più rilassato. Se pensassi di non avere una chance di vincere il Tour non sarei alla partenza”.

Tour de France 2018, partenza spettacolare con il Passage du Gois

1 Marzo, 2017 da NotizieCiclismo.it

Svelate ufficialmente le prime 3 tappe

E’ stato annunciato ufficialmente il percorso delle prime 3 tappe del Tour de France 2018. Si partirà dalla Vandea, sulla costa occidentale francese bagnata dall’Oceano Atlantico. Qui i corridori affronteranno il mitico Passage du Gois, una lingua di terra pavimentata che collega l’isola di Noirmoutier-En-L’Ïle con la terraferma e che viene  sommersa due volte al giorno dalla marea dell’Oceano. Il direttore di corsa Christian Prudhomme ha spiegato: “Questo passaggio incredibile e unico al mondo sarà la prima immagine che la gente vedrà guardando il Tour de France alla televisione “.

Magia e insidie

I primi 195 km si snoderanno da  Noirmoutier-En-L’Ïle fino a Fontenay-le-Comte, in prevalenza lungo la costa: frazione dedicata ai velocisti ma attenzione al vento e ai possibili ventagli. Il Tour, come è noto, si decide anche con questi dettagli. Il Passage du Gois non dovrebbe rappresentare problemi visto che è inserito alla partenza: il selciato di 4 km avvolto dalla magia ha ospitato la partenza già nel 2011, nell’edizione vinta da Cadel Evans. Venne inserito anche nel mezzo della seconda tappa del Tour 1999, quando risultò letale: il gruppo si spezzò in seguito ad una caduta dovuta alla sua superficie scivolosa, molti corridori finirono in mare e Zulle perse il Tour. All’epoca furono indimenticabili le parole di Boogerd: “Chi è il pazzo che ci ha mandato su una strada nel mare?”.

Cronosquadre

La seconda tappa sarà ancora dedicata ai velocisti, con i 185 km da La Roche-Sur-Yon a Mouilleron-St-Germain. Il terzo giorno invece è già uno di quelli decisivi: cronosquadre di 35 km con partenza e arrivo da Cholet. Tutte le prime tappe saranno dunque in Vandea, compresa la partenza della quarta, da La Baule, di cui ancora non si conosce l’arrivo.

 

Tour de France 2016, cosa ci hanno lasciato i Pirenei?

11 Luglio, 2016 da NotizieCiclismo.it

 

La tre giorni sui Pirenei ci ha lasciato sensazioni contrastanti. Come al solito lo scenario naturale di queste montagne così verdi fa emozionare ed è un incentivo per la visione delle tappe.

 

Per i corridori è un po’ meno bello, visto che anche quest’anno si sono beccati tanto caldo e pure la grandine, che ha suggellato l’impresa di un redivivo Dumoulin.
Ma se la natura ha rispettato le attese, non si può dire altrettanto della corsa. Parecchia noia, interrotta per un momento da quello che era ritenuto il più noioso di tutti.

Chris Froome ha sorpreso tutti e forse persino se stesso. Quell’attacco sulla discesa del Peyresourde non l’avrebbe predetto neanche il più folle dei bookmakers. Un attacco tutto testa e furbizia, mentre il gruppo si era addormentato insieme agli spettatori e Quintana si trovava con la mente in mondi paralleli.

quotidiano.net
quotidiano.net

Froome ha voluto dimostrare che ha lavorato anche in discesa ed è migliorato su quella dannata bici che spinge come un trattore. Ha voluto gridare al mondo che anche lui è capace di dare spettacolo e ha il ciclismo nel sangue: non è un ciclocomputer umano.

Dopo il Peyresourde Froome è entrato nella cerchia dei campioni veri, quelli di cui il pubblico si può innamorare e che fanno emozionare. Eppure non è tutto oro quel che luccica: perché Froome, pur provandoci, non ha per ora dimostrato quella superiorità in salita degli scorsi anni e non si è mai scrollato di dosso Quintana. Questo attacco potrebbe essere stato anche un tentativo di difesa nei confronti di una preoccupante consapevolezza di non essere l’ammazza Tour. E se questo giro di Francia è più aperto di quel che potrebbe sembrare lo scopriremo subito, a partire dal Mont Ventoux.

Intanto il britannico si è portato a casa tappa e maglia gialla mentre tutto il mondo si chiede quando Nairo attaccherà. Il colombiano sembra imprigionato nello stucchevole attendismo delle tattiche di Unzue e della Movistar.

Di sicuro appare migliorato nel saper seguire Froome ma potrebbe essere anche il keniano bianco ad andare più piano. La verità è che vogliono perdere meno secondi possibile e probabilmente attaccare Froome sulle Alpi, intuendo suoi possibili piccoli cedimenti. Però vedere quel corridore dal talento immenso in montagna che non ci prova fa male al cuore degli appassionati e fa male allo spettacolo.

Così come fa male vedere un Aru così poco incisivo e così tanto in difficoltà: perché nessuno pretende che formi il trio con i due marziani di sopra ma che almeno non perda da Adam Yates sì. E’ così frustrante aspettare sempre la resurrezione finale come Nibali al Giro ma è l’unica cosa che possiamo sperare perché il terzo posto appare già molto difficile. E’ vero che i francesi, oltre ad aver perso la finale degli Europei, si sono sciolti anche sui Pirenei.

Thibaut Pinot ( per lui sono sempre indigesti quando vengono prima delle Alpi) e Warren Barguil ci hanno messo tanta volontà ma proprio non vanno. Ma l’ antagonista di Aru non è solo Bardet, l’ultima carta transalpina da giocare. Ci sono anche Porte e Dan Martin, che sono apparsi più efficaci e solidi del sardo. Poi sì, manca un grande nome e lo sapete: Alberto Contador, promesso sposo della Trek, ha dovuto abbandonare causa caduta e febbre. E’ un peccato enorme, è la legge dei Pirenei belli e dannati.

Il pistolero, inutile negarlo, ci mancherà. Ma state certi che lo rivedremo a Rio come un terribile avversario.

Articolo a cura di Daniele Gastaldi

Un Tour che stenta a decollare

9 Luglio, 2016 da NotizieCiclismo.it

E’ un Tour soporifero, che non si è ancora svegliato e stenta a decollare.

Per ora abbiamo solo assistito a delle volate combattute e spettacolari come non si vedevano da tempo. E possiamo dire che è anche il Tour delle tante stranezze. A partire dalla tattica discutibile della Tinkoff contro Contador fino alla fuga inusuale di Greg Van Avermaet, che facendo sua la filosofia “la miglior difesa è l’attacco”, ha anticipato il gruppo sperando di poter allungare i suoi giorni in giallo. Per non farsi mancare nulla il cartellone gonfiabile dell’ultimo km all’arrivo si è afflosciato bloccando il gruppo principale e prendendo in pieno Adam Yates, che aveva provato ad allungare insieme a Dan Martin.

E’ stato uno dei pochissimi sussulti di questa prima frazione pirenaicau, nella quale le emozioni sono arrivate solo dalla fuga, in cui si è visto un Nibali provarci con scarsa brillantezza e poca convinzione accompagnato da un Dani Navarro appena meglio di lui. A finalizzare quasi tutti i suoi tentativi di attacco invece è quel britannico dell’81 che è sbucato fuori dall’anonimo gregariato.

Cummings infatti prosegue l’abbuffata di tappe della Dimension Data e arricchisce il suo già sbalorditivo palmares stagionale, transitando per primo sull’Aspin e trovando un posticino nell’Olimpo del ciclismo.

L’inglese ha capito come si vince un po’ tardi ma ora che lo sa non si ferma più ed è sempre perfetto dal punto di vista tattico. Nel greggismo del gruppo dei big e in un’atmosfera di apatia generale accadono però due cose mica da ridere: i francesi Pinot e Barguil che si sciolgono come neve al Sole.

D’altra parte, staccarsi nonostante una blanda andatura e con il secondo che addirittura aveva attaccato ad inizio ascesa non è un bel segnale. La battaglia tra i grandi dunque è rimandata, con la speranza e la convinzione che questo Tour esploderà già nel week-end.

Articolo a cura di Daniele Gastaldi

Tour de France 2016: 2° Tappa, vince Peter Sagan!

3 Luglio, 2016 da NotizieCiclismo.it

Alla prima tappa c’era andato vicino, oggi invece Peter Sagan si veste finalmente di giallo. Che volata!

  • Page 1
  • Page 2
  • Next Page »

Primary Sidebar

Metti un Like su Facebook

  • I NUMERI DEL NOSTRO NETWORK:
  • 62.000 LIKE SU FACEBOOK
  • 500 FOLLOWER SU TWITTER
  • 14.000 FOLLOWER SU INSTAGRAM
NotizieCiclismo.it

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

Se vuoi contattare lo staff scrivi a info@notizieciclismo.it


NotizieCiclismo.it by Pixelstorming.com

Privacy Policy

Tutti gli articoli presenti nel sito sono di dominio pubblico, replicabili e condivisibili. Tutti i marchi presenti e citati appartengono ai rispettivi proprietari.